L’abbinamento della pietra con l’aggettivo vivo può sembrare un po’ strano, se non paradossale, ma può avvenire che una pietra sia viva se è basata sul Signore, infatti Pietro dice che i cristiani sono tali perché costruiti su Cristo “Pietra viva, rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio” (1Pt 2,4-5).
È il Signore che ci vivifica e al contempo ci rende solidi come una pietra che è resistente alle prove e alle intemperie (vedi la parabola della casa in Mt 7,24-27).
rifacendomi a questa immagine biblica, paragono la vita di ciascuno ad un ciottolo, che Dio guarda con tenerezza, che lavora con la potenza della sua pazienza e trasfigura con la forza invincibile del suo amore, per porlo nella costruzione/vocazione giusta per lui.
Mi lascio plasmare?!
Quale sarà il mio posto nella casa di Dio?
Lo so, non mi farai fare brutta figura,
non mi farai sentire creatura
che non serve a niente,
perché Tu sei fatto così:
quando ti serve una pietra
per la tua costruzione,
prendi il primo ciottolo che incontri, lo guardi
con infinta tenerezza,
e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno:
ora splendente come un diamante,
ora opaca e ferma come una roccia,
ma sempre adatta al tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io?
Di questo piccolo sasso che tu hai creato e che lavori
ogni giorno con la potenza della tua pazienza,con la
forza invincibile del tuo Amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose.
Getti le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita.
Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede ma
che sostiene lo splendore dello zaffiro,
o in cima ad una cupola che tutti guardano e restano
abbagliati, ha poca importanza.
Importante è trovarmi ogni giorno là dove tu mi metti,
senza ritardi.
E io per quanto pietra, sento di avere una voce:
voglio gridarti o Dio,
la mia felicità di trovarmi nelle tue mani, malleabile,
per renderti servizio, per essere tempio della tua gloria.
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